Il Sole 24 Ore riprende un una analisi di PWC (Price Waterhouse Cooper) che porta il segnale di una ripresa
delle esposizioni Npe nel 2022 sia lato imprese che privati. L’incremento previsto nei prossimi 2 anni è
stimato intorno a 60/70 miliardi di nuovi flussi compensato in parte dal de-risking che permetterà il
mantenimento dei livelli attuali sui deteriorati.
Utp e crediti garantiti dallo Stato assommano a oltre 500 miliardi e si mantengono su un valore stabile, si
tratta di crediti che devono essere riportati in bonis con logiche di gestione da sviluppare in ottica proattiva.
Le sofferenze cartolarizzate e sostenute da garanzia statale ammontano a circa 100 miliardi. Tali garanzie
sono in fase di rinnovo/ripensamento per cercare di ovviare i casi di sottoperforming delle operazioni di
cartolarizzazione. Tutto lascia pensare che rimarranno il principale puntello a questa tipologia di interventi.
Le stime future portano a ipotizzare un raddoppio delle rettifiche su crediti nei prossimi bilanci a causa dei
rallentamenti dell’economia. Il massiccio ricorso al de-risking effettuato dalle banche tra il 2015 e il 2022
con circa 350 miliardi di npl ceduti permette una lettura favorevole circa la solidità del settore bancario,
evidenziata anche nel report Bankitalia di novembre.
Nel triennio 2022/24 sono attesi circa 80 miliardi di nuovi crediti eteriorati.