Cerved

Rapporto 2022 di Cerved

Interessante articolo apparso su ItaliaOggi del 5 dicembre 2022 che riprendendo il Rapporto 2022 di Cerved verifica lo stato di salute delle pmi italiane.

L’anno che sembrava essere quello della ripartenza e della definitiva uscita dall’incubo pandemico è stato capovolto dalla guerra in Ucraina e dalla crisi energetica.

Torna di nuovo l’incubo chiusura con l’indice di sicurezza per le pmi in contrazione dall’attuale 46,7% al 35,7%, mentre la vulnerabilità crescerà di quasi 7 punti al 20,8%.

I dati relativi a fatturati, consumi, investimenti ed export hanno tutti segni negativi con una incidenza più forte nei settori dipendenti in modo elevato dall’energia.

Cerved ha gestito 2 tipi di scenari uno pessimistico (in cui le componenti negative si accentuano) e i cui risultati sarebbero quelli sopra citati ed uno scenario stabilizzato sull’attuale situazione; in questa ipotesi si avrebbe una stabilizzazione dei fatturati ma un incremento degli investimenti e dell’export. La perdita di potere d’acquisto delle famiglie condizionata dai rincari energetici non permetterà un incremento dei consumi.

La dipendenza diretta da gas ed energia in generale determina la maggiore o minore criticità dei settori, per gli aumenti dei costi, l’incapacità di trasferire a valle gli aumenti, la domanda settoriale. I servizi registrano la più marcata incidenza di imprese in area di rischio.

La variabile dimensionale continua ad essere un elemento chiave nella determinazione del fattore di rischio, viene infatti evidenziato come le pmi siano più vulnerabili all’urto della crisi: le medie incrementano il debito finanziario (+16%); le piccole aumentano la vulnerabilità (+8%).

Uno sguardo anche alle imprese cosidette zombie ovvero non in grado di operare secondo le normali condizioni di mercato, si evidenziano gravi ritardi nei pagamenti e una esposizione alla crisi d’impresa con la nuova normativa che potrebbe essere messa fortemente alla prova nel 2024.